domenica 12 marzo 2017

Intervista ai funzionari RAP

Intervista

Ai funzionari

RAP




a cura di    Aurora Messina I C - AFM
                 Vittoria Milia I C - AFM


Invitati per un ciclo di conferenze sull’importanza e la corretta gestione della Raccolta Differenziata, abbiamo approfittato dell’occasione ed intervistato l’Archittetto Sireci ed il Dott. Lo Cascio, funzionari dell’azienda Comunale per la Raccolta dei Rifiuti (RAP)

La raccolta differenziata è una modalità organizzativa di gestione dei rifiuti che prevede il deposito dei materiali, separati per frazione, in appositi contenitori colorati posizionati su strada in funzione delle caratteristiche urbanistiche e di viabilità. Per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalle normative, RAP S.p.A. ha attivato un sistema di gestione dei materiali orientato al recupero ed alla raccolta differenziata sia per ridurre il volume dei materiali non riciclabili che vengono depositati in discarica salvaguardando l’ambiente, sia per recuperare materia dando una seconda o terza vita ai materiali.


Gentili Architetto Sireci, e Dott. Lo Cascio, Vi ringraziamo per averci concesso un attimo del Vostro tempo, siamo studenti facenti parte della redazione del giornalino di Istituto “LiberalaMentepress”  
… (e con un pizzico di emozione) …



Voci di popolo sostengono che la differenziata finisce in un unico grande ammasso e quindi è inutile differenziare. Quanta verità c’è in tutto questo?

Ogni rifiuto per noi ha un valore e, considerando che conferire in discarica rappresenta un costo, penso che questo ragionamento costituisca un alibi per molti nostri concittadini, forse per pigrizia o ritrosia a modificare le proprie abitudini.
Sul meccanismo di raccolta e smaltimento è probabile che ci sia poca informazione, ma oggi la normativa obbliga i cittadini a fare la differenziata e per questo ha predisposto appositi consorzi nazionali, es: Conai (consorzio nazionale imballaggi), Comieco (consorzio di filiera per il recupero dei materiali a base cellulosica), Corepla (consorzio di filiera per il recupero degli imballaggi di plastica), ecc. che garantiscono il corretto avvio al riciclo.
  Questo sistema fa sì che quando noi acquistiamo un bene paghiamo già i costi del suo smaltimento, tra l’altro, questa ecodirettiva ci obbliga anche a raggiungere una certa percentuale di rifiuti da differenziare. La tanto vituperata TARI, cioè la tassa dei rifiuti, potrebbe essere considerevolmente abbassata se solo si riuscisse ad aumentare la percentuale di rifiuti conferiti ai consorzi.
Quindi l’affermazione dell’unico “ammasso” è priva di qualsiasi fondamento.

Ci spiega schematicamente come avviene la raccolta differenziata dei rifiuti?

- Il Cittadino separa e conferisce nell’apposit contenitore;
- La RAP svuota i contenitori e porta il rifiuto nelle varie piattaforme di raccolta;
- Le Piattaforme (es. COREPLA) separano i rifiuti trasformandoli in balle di materia prima (big bags) che verranno vendute tramite aste online;
- Le Industrie utilizzano il materiale riciclato come materia prima seconda.

Nella nuova commedia di Ficarra e Picone “L’ora legale”, i cittadini, sempre più confusi, sono intenti nel corretto smaltimento dei rifiuti urbani.. diciamolo…  la raccolta differenziata non riscuote tanto successo,  perché?

Ripetendomi, principalmente per pigrizia, perché si continua a pensare che non ci possa essere un ritorno economico, pensate se si potessero ottenere sconti sulle tasse pagate in base alla differenziata raccolta nel proprio condominio. Certo, non possiamo negare che andrebbe cambiata anche la “forma mentis” del cittadino medio, fondamentalmente si ragiona con la logica che il bene pubblico non appartenga a nessuno anziché essere responsabilità di ognuno di noi e questo determina scarsa collaborazione, pensando: ”qualcuno pulirà”!
Un po’ di sinergia tra le forze dell’ordine deputate al controllo, unitamente ad un aumentato senso civico … e qui la scuola e voi giovani generazioni giocate un ruolo determinante … potrebbero sicuramente innescare un processo virtuoso.  

Reputate sufficiente l’attenzione della popolazione verso la tematica ambientale?  Negli occhi dei più giovani vede maggiormente voglia di reagire o rassegnazione verso questa situazione?

Tante volte poca voglia di reagire, ma soprattutto poco interesse verso queste tematiche, basterebbe col cominciare a dare il buon esempio in casa propria e soprattutto, mi permetto di sottolineare, che dovreste essere voi giovani a correggere le cattive abitudini dei più grandi. Come vedete, c’è ancora tanta strada da fare.

Il nuovo Piano Integrato della Regione Sicilia prevede anche la costruzione di termovalorizzatore, l’interrogativo quindi è: la raccolta differenziata col termovalorizzatore andrà perduta?

Il termovalorizzatore non è un inceneritore che brucia tutto, ma accoglierà solamente il residuo secco non ulteriormente differenziabile, ed anche in questo caso non sarà una perdita perché il calore recuperato dalla combustione controllata sarà trasformato in energia. Come vedete è sempre una forma di “riciclo energetico” per un futuro senza discariche.

Quali sono le iniziative che avete in programma per istruire/sensibilizzare i cittadini alla differenziata?

In anteprima possiamo anticiparvi che proprio in questi giorni partirà la campagna “Palermo è il tuo patrimonio dell’umanità”, iniziativa volta a sensibilizzare i cittadini ad amare ulteriormente il proprio territorio, valorizzandolo. Inoltre informeremo i palermitani di un cambiamento nel conferimento dei rifiuti negli appositi contenitori. Come nel resto d’Italia, raccoglieremo plastica e metallo insieme, nei cassonetti gialli, il vetro singolarmente nelle campane verdi, sperando che ognuno di noi possa fare la propria parte.
Ci gratifica che il co-finaziamento dell’85% dell’importo complessivo della campagna derivi da un bando nazionale (Anci - Conai)  vinto, a cui abbiamo partecipato. In programma abbiamo anche una iniziativa specifica rivolta ai residenti del quartiere Borgo Nuovo, dove la percentuale di raccolta differenziata è tra le più basse della città nonostante ci siano a disposizione isole ecologiche, probabilmente non è giunta una corretta informazione.
Abbiamo, inoltre, aumentato considerevolmente il numero dei cestini specifici in tutti punti nevralgici della città.




Le scuole rappresentano gli avamposti della corretta formazione, incrementare la raccolta differenziata all’interno degli Istituti sarebbe quindi un buon punto di partenza: come possiamo sostituire il classico cestino in classe dove confluisono tutti i rifiuti della giornata?

Ottima osservazione, nelle classi potreste iniziare con il mettere cestini diversi per organico, carta, plastica, alluminio, che rappresentano i rifiuti più comunemente smaltiti dagli studenti.

Nonostante tutto però, in città resta l’annosa “piaga” dell’abbandono di rifiuti ingombranti. Come pensate di contrastare questo fenomeno?

I nostri sforzi sono volti a comunicare che il ritiro dei rifiuti ingombranti è gratuito ed avviene direttamente a domicilio, abbiamo messo in campo una campagna specifica di sensibilizzazione  “Basta un dito per eliminare i tuoi rifiuti ingombranti”.
Tutto avviene gratuitamente chiamando un numero verde, oppure accedendo al sito internet dell’azienda, ma anche utilizzando una “app” dedicata o servendosi delle isole mobili dislocate in tutto il territorio palermitano.
Purtroppo molti, a torto, ancora pensano che sia un modo per effettuare controlli incrociati sull’avvenuto pagamento della TARI, e quindi spesso, onde evitare di essere identificati come evasori, molti continuano impunemente a conferire questi rifiuti dove capita, con notevoli disagi per tutti.

Perché in giro si vedono solo cassonetti e poche campane?

I contenitori stradali sono attrezzature costose anche per via dei mezzi meccanici da utilizzare per il loro svuotamento, per questo anziché sostituire quelle danneggiate, puntiamo molto sulla raccolta “Porta a Porta” (già attuata con successo in molte zone della città) che verrà ulteriormente potenziata ed ampliata. Questo modus operandi ci permetterà di liberare risorse, spostando le campane in zone della città non ancora servite dalla raccolta porta a porta.

Un appello che volete lanciare a tutti i ragazzi?

Un consiglio sarebbe quello di aiutarci a fare corretta informazione, magari come hanno fatto altri studenti prima di voi, seguendo il percorso dei nostri mezzi durante una giornata lavorativa documentando e condividendo il nostro lavoro, oppure intervistando i cittadini per esplicitarne le carenze informative in merito alla raccolta differenziata.

Un tempo c'era solo la discarica, oggi la filiera dei rifiuti parte dopo la raccolta differenziata con l'estrazione di materiali riciclabili ed il recupero dell'energia nei termovalorizzatori, in discarica non ci si arriva più … ma ciò che buttiamo cambia nel tempo e non solo in quantità (basta pensare agli scarti elettronici inesistenti fino a poco tempo fa).
Il miglior rifiuto, di certo, è quello che non si produce, ma arriveremo mai a rifiuti zero?
Ai posteri l’ardua sentenza!




Storie di Integrazione (prima parte)

LA VITA DI GEORGETTE



a cura di Alessia  Spoto III C- AFM
Valentina Spoto III C - AFM
Ramona Spina III C - AFM
Alessio Venturella III C - AFM




Durante la seconda guerra mondiale, una bambina di nome Georgette Allons si recò insieme alla sua famiglia in una casa in montagna diroccata, situata a Liverpool in Inghilterra.
La famiglia di Georgette era molto povera, non poteva permettersi il cibo, l’acqua e il necessario per la vita quotidiana. Non poteva mandarla a scuola, perché non aveva la possibilità di comprare i libri, i quaderni, le penne e, la divisa scolastica.
Georgette aveva 10 anni, gli occhi blu come il cielo, le guance color ciliegia, il viso scavato, i capelli rosso fuoco e la pelle chiara come la neve.
Era una bambina coraggiosa, timida, simpatica e altruista, perché, nonostante avesse problemi economici, era sempre pronta ad aiutare il prossimo.
Non avendo un tetto sicuro, i suoi genitori decisero di mandarla in un orfanotrofio, così che potessero fuggire per andare in Italia a cercare un lavoro. L’infanzia di Georgette non era stata serena, stava sempre seduta sul davanzale della finestra con la speranza che un giorno i genitori  sarebbero ritornati a prenderla, cosa che, purtroppo, non accadde. Superata la maggiore età, Georgette, decise di andare via dall’orfanotrofio, per trovare un lavoro dignitoso a Londra.
All’inizio non riuscì a trovare un’occupazione , perché non aveva un titolo di studio. Decise così di spostarsi dal centro città in periferia; qui conobbe Etien, un ragazzo francese di vent’otto anni, che si trovava lì come medico primario dell’Hospital Sun, uno degli ospedali più grandi di Londra.
Etien, essendo un ragazzo dal cuore d’oro, decise di aiutarla.
Le insegnò a scrivere, a leggere, le diede una casa e, soprattutto, le offrì un posto di lavoro agli uffici del Comune di Londra, dato che era amico del sindaco Paul West.
Dopo aver dedicato molti anni ad uno studio approfondito sul diritto e su  molte altre materie, Georgette si laureò in giurisprudenza e divenne avvocato. I due si innamorarono, si sposarono ed ebbero due figlie.
Oggi Georgette ha 97 anni, non ha mai più rivisto i suoi genitori dopo quel fatidico giorno e ha scritto  un libro intitolato “La vie et belle” concludendolo con una frase che ha colpito il cuore di molti lettori, ovvero:
Il nostro amore per la vita non è che un vecchio legame di cui non ci sappiamo sbarazzare” .






Storie di Integrazione (prima parte)

Storie di

Integrazione

Raccontate dai

Ragazzi

(prima parte)


 a cura della Redazione

Strada che spunta” di Alli Traina, non è solo il titolo di un libro, ma una straordinaria avventura, che abbiamo vissuto insieme ai nostri ragazzi della classe III C.
E’ stato sorprendente il coinvolgimento dei giovani, definiti “nativi digitali”, che si sono interessati alla lettura di storie di adolescenti con vissuti problematici.
Il progetto ha sortito effetti educativi,i ragazzi si sono immedesimati nelle storie, alla scoperta di nuove realtà, di non facile comprensione.
Questa è la dimostrazione che, se opportunamente guidati e accompagnati, i ragazzi scoprono di amare la lettura sul tradizionale“libro a stampa”, in alternativa alle loro abitudini digitali, che li vedono non “selettori coscienti delle informazioni”, ma protagonisti della comunicazione informatica, il più delle volte approssimativa e superficiale.
Il piacere della lettura li ha spinti anche a confrontarsi con realtà diverse non solo locali, ma anche straniere, usando la lingua francese, non solo come materia scolastica, ma anche come strumento di conoscenza.


ANCORA SUI RIFIUTI... parliamo di RAEE

a cura della Redazione


Ammettiamolo, i nostri cassetti negli anni sono diventati un ricettacolo di apparecchi elettronici in disuso: cellulari, tablet, ma anche vecchi tostapane, asciugacapelli giacciono abbandonati. Sono tutti apparecchi da smaltire che stando ad una ricerca della Doxa arrivano a 200 milioni.
Questo tipo di rifiuto prende il nome di Raee, secondo un  ormai diffuso acronimo, e rappresenta un vero e proprio tesoro, metalli, plastica, silicati. E più è sofisticata la tecnologia, più sono ricchi di materiali rari e preziosi.
Riciclare correttamente i rifiuti elettronici consente di estrarre materie prime  importanti e di evitare il rilascio nell’ambiente sostanze inquinanti. 
Pochi sanno che a Luglio è entrato in vigore il decreto “Uno contro Zero”, cioè è possibile consegnare l’apparecchio fuori uso in negozio, senza effettuare alcun acquisto, neanche quello di un prodotto analogo. 
E’ doveroso precisare che ciò vale solo per gli apparecchi di una misura che non deve superare i 25 centimetri, sul lato più lungo del prodotto. 
Dimensione in cui rientrano comunque cellulari, tablet, telecomandi, asciugacapelli, videogiochi, tostapane caricabatterie,ecc..
La legge precisa anche che i negozi obbligati al ritiro gratuito sono solo i più grandi, cioè quelli con una superficie espositiva per questo tipo di apparecchi superiore a 400 metri quadrati. In pratica gli store di grandi catene specializzate e gli ipermercati con un grande reparto di tecnologia. Ma da una inchiesta realizzata dalla rivista Altroconsumo, effettuata su 55 punti vendita distribuiti nelle città di: Milano, Torino, Firenze, Roma, Napoli e Palermo, solo 28 su 55 hanno dato la disponibilità al ritiro gratuito e la catena che più si è distinta in positivo è stata MediaWorld. 
E quindi ancora una volta devono essere i cittadini a dimostrare una sensibilità ecologica, costretti a fare a volte chilometri per conferire il rifiuto nelle isole ecologiche.
E allora? 
Non bisogna mollare, smaltire correttamente oggi vuol dire  avere a disposizione preziosi ritorni domani.

(fonte Altroconsumo)

EDITORIALE - Numero UNO

pubblicato su LiberaLaMentepress
Numero UNO - Marzo2017


a cura di Rosa Tomasino


Eccoci qua, un’altra volta insieme, voi e noi o se preferite noi e voi, professori e studenti insieme, in sinergia, per produrre un prodotto culturale tutto nostro che nasce dalle idee, dalla curiosità, dalla voglia di esprimersi, di mettersi in gioco.
I vostri e nostri pensieri pari sono, noi non siamo in cattedra e voi non siete sui banchi bensì siamo tutti seduti come cavalieri alla nostra immaginaria tavola rotonda di re Artu’.
Tutti uguali, giovani e adulti, la freschezza delle vostre idee insieme alla saggezza ed esperienza della nostra vita, un connubio formidabile che ci può portare lontano per osservare e andare, anche controcorrente, e dire, quando è necessario che il re è nudo, per mettere in moto il logos critico soprattutto quello che non si uniforma al più facile comune sentire o al pensiero unico della maggioranza chiassosa.
Possiamo scoprire che essere soli o free lance o appartenere alla minoranza, a volte, è un punto di forza e non di debolezza.
Ed allora coraggio,  aspettiamo nuove idee per crescere e per far diventare il nostro giornale un punto di riferimento della nostra scuola.

Libera la mente…
e diventa dei nostri!